Subito dopo il pasto e in proporzione al contenuto calorico complessivo, si verifica una risposta infiammatoria aspecifica, di basso grado, orchestrata dall’Insulina.
Tale condizione, raggiunge il picco massimo nella fase assorbitiva, post-prandiale, per poi ridursi gradualmente, in circa 2/3 ore, quando i nutrienti sono stati distribuiti, metabolizzati e/o accumulati nelle rispettive sedi cellulari.
Nei soggetti in sovrappeso, obesità e malattie dismetaboliche, il riscontro clinico che si ha, è una condizione di infiammazione cronica.
Oltre alla potente capacità infiammatoria rappresentata dagli zuccheri (semplici e complessi), anche alcuni grassi saturi (miristico e palmitico), possono amplificare la risposta infiammatoria legandosi ai recettori TLR (Toll Like Receptor) degli adipociti, macrofagi e cellule epatiche inducendole a rilasciare citochine proinfiammatorie.
Se l’infiammazione, non diviene fenomeno occasionale ma stabilizzato in forma cronica (a causa di costante assunzione di cibo) insieme a numerosi altri effetti sfavorevoli, si sviluppa la resistenza periferica all’insulina e l’intolleranza al glucosio (inibizione della cascata chinasica Pi3k-AKT all’interno delle cellule adipose e muscolari, inibendo la risalita in superficie dei recettori per il glucosio GLUT4)
La MANCANZA di attività fisica, tra i tanti effetti lesivi, ha anche quello di potenziare l’infiammazione, grazie ad una lenta riduzione dell’ossigenazione dei tessuti e conseguente attivazione del fattore di trascrizione inducibile HIF il quale andrà a trascrivere le informazioni per il fattore di crescita dell’endotelio (VEGDF) che a sua volta indurrà le cellule dell’epitelio vascolare ( endotelio) a rilasciare citochine proinfiammatorie per attivare l’angiogenesi (formazione di nuovi vasi capillari); è uno dei meccanismi della formazione aterosclerotica.
In conclusione, ancora una volta il cibo la fa da padrona, essendo un insieme di migliaia di molecole in grado di attivare/disattivare un’infinità di meccanismi cellulari utili alla vita o al contrario dannosi alla salute.
Pertanto la madre di tutte le PREVENZIONI e di tutte le TERAPIE rimane, prioritariamente, la corretta nutrizione, un approccio che può forgiare, giorno dopo giorno , la salute o al contrario predisporre tutte le condizioni per lo sviluppo della malattia.