La Rodiola rosea (R. rosea) è una pianta della famiglia delle Crassulaceae.
Cresce spontaneamente soprattutto nelle fredde zone del nord Europa (Lapponia e Scandinavia) e del nord Asia (Siberia Orientale ed Occidentale) ad altitudini di 3000 / 5000 mt. sul livello del mare, ma si può trovare anche sulle Alpi e sui Pirenei ed in estremo Oriente [5]. La pianta presenta un arbusto di circa 35 centimetri, ben adattato a vivere in zone impervie e rocciose di catene montuose a elevate altitudini. Le piante di Rodiola rosea sono dioiche, cioè esistono piante maschili e piante femminili [11]. I numerosi fusti di consistenza carnosa nascono da un robusto rizoma. Le foglie sono semplici, spesse, succulente, e tendono al verdazzurro. I fiori sono riuniti in infiorescenze terminali, hanno colore giallo, arancione o rosso e profumo gradevole che assomiglia a quello di una rosellina, infatti il nome Rodiola deriva dal greco rhodon = rosa col suffisso -iola e significa appunto “piccola rosa”.
CENNI STORICI
L’uso terapeutico della Rodiola rosea era molto conosciuto anche in tempi remoti. Ne facevano già uso nell’Antica Grecia, dove è citata col nome "Rodia Riza" nell'illustre testo “De materia medica” (77 d.C.) di Dioscoride, famoso medico greco [9, 15]. Popolazioni antiche siberiane ne tramandavano l’uso di generazione in generazione, considerando la pianta (di cui utilizzavano le radici sotto forma di infuso) un valido aiuto durante i freddi inverni asiatici per aumentare la resistenza fisica, per curare malattie da raffreddamento, per alleviare la depressione e per prevenire malori dovuti alle alte quote. Vi era un detto secondo il quale chi beve regolarmente il suo infuso è in grado di vivere per più di un secolo. Sempre in Siberia, la radice veniva ritenuta un potente stimolante ormonale e afrodisiaco, tanto da rientrare nella formulazione di diverse pozioni d'amore. Era usanza, inoltre, regalare le radici di Rodiola rosea sotto forma di bouquet alle coppie prima del matrimonio per propiziare la buona salute dei nascituri [10, 15]. I Vichinghi la prendevano come rinvigorente dopo un intenso sforzo fisico. Medici mongoli prescrivevano l’estratto di Rodiola per il trattamento della tubercolosi e del cancro. Interessatissimi alle sue proprietà per molti secoli gli imperatori cinesi hanno organizzato numerose spedizioni in Siberia orientale con il compito di reperire i luoghi in cui tale pianta cresceva spontaneamente, poiché le popolazioni locali custodivano gelosamente il segreto di queste zone. In Tibet, poi, le antiche popolazioni locali la assumevano per meglio adattarsi all’altitudine e al clima rigido. Il nome scientifico di Rodiola Rosea, tutt'ora in uso, le venne attribuito da Linneo (Carl von Linné), il grande naturalista svedese padre della nomenclatura botanica binomia, nell'opera "La flora svedese", verso la metà del 1700. Nella farmacopea svedese la Rodiola è 2 presente fin dal 1754, e nel 1985 è stata riconosciuta come pianta medicinale ad azione antifatica. Anche i manuali medici tedeschi hanno preso in considerazione le virtù medicinali della Rhodiola rosea, che è inclusa anche nella Farmacopea Francese, ed anche in Inghilterra è utilizzata come rimedio tradizionale col nome di "lignum rodium" [9].
L’estratto secco di radici di Rodiola ha azione adattogena, antistress, favorente in generale le capacità di apprendimento e di memoria, motivo per il quale è ben conosciuta nella medicina popolare siberiana.
Tali proprietà, scientificamente provate, sono riconducibili alla presenza di glicosidi fenilpropanoidici, in particolare il salidroside e la rosavidina, la cui struttura chimica è simile a quella della siringina (eleuteroside B), uno dei principi attivi dell’eleuterococco. Il salidroside ha inoltre effetto anabolico, che migliora la capacità lavorativa e il rendimento organico. Produce inoltre un aumento della concentrazione plasmatica di beta-endorfine in grado di normalizzare gli squilibri endocrini indotti dallo stress regolando l’assorbimento del cortisolo.
Il cortisolo viene sintetizzato per rispondere al fabbisogno energetico tramite stimolazione delle ghiandole surrenali, e induce aumento della gittata cardiaca, innalzamento della glicemia, aumentando la produzione di glucosio nel fegato con la riduzione dell’attività dei recettori dell’insulina, riduce la risposta immunitaria, la produzione di collagene e della matrice ossea. La rodiola agisce come regolatore della sintesi del cortisolo.
Ha azione cardioprotettiva, è efficace nel ridurre tachicardia e palpitazioni indotte dall’ansia, ha azione adattogena migliorando la risposta allo stress, la resistenza allo sforzo e facilitando la riduzione dei tempi di recupero dopo un esercizio intenso. Migliora la qualità del sonno.
Ha proprietà dimagranti dovute alla capacità di attivare alcune lipasi che inducono la liberazione dei grassi dai tessuti di deposito (lipolisi) rendendoli fruibili a livello metabolico per produrre energia.
Sperimentalmente è stato riscontrato che la assunzione di rodiola determina un incremento di circa il 30% dei livelli di serotonina, ormone che induce una serie di reazioni a livello sistemico che possiamo così sintetizzare:
- Nell’apparato gastrointestinale stimola la peristalsi, cioè l’attività della muscolatura enterica, favorendo la digestione.
- Nel sistema nervoso centrale regola l’alternanza sonno/veglia: la serotonina è un precursore della melatonina, ormone che si produce al buio, responsabile del sonno perché alla base del ritmo circadiano dell’organismo;
- Regola il senso di fame/sazietà: maggiori concentrazioni di quest’ormone determinano la precoce comparsa del senso di sazietà.
- Influisce sull’umore: la serotonina è l’ormone del benessere e della felicità; a minori livelli di questo neurotrasmettitore sono associati stati di ansia, malessere generale, astenia e depressione. In tal senso, esercita un ruolo specifico nella prevenzione e nel trattamento della depressione.
- Memoria: questo mediatore chimico è strettamente connesso alla concentrazione, alla memoria e al processo di apprendimento. Le persone affette da depressione hanno difficoltà a concentrarsi e a memorizzare le informazioni, risultando sempre distratte e assenti.
- Desiderio sessuale: modula la libido, agendo sulla regolazione della sessualità.
- Nelle piastrine e nel plasma: esercita un’azione vasodilatatoria, abbassando la pressione arteriosa. Livelli insufficienti di quest’ormone provocano ipertensione.
- La produzione di serotonina è un processo fisiologico naturale, attivato dai recettori nervosi del tratto gastrointestinale e del sistema nervoso centrale, la cui secrezione è stimolata dalla rodiola.
I glicosidi contenuti nella radice di Rodiola incrementano inoltre i livelli di dopamina, che produce anch’essa una serie di effetti generali sull’organismo:
- Controllo motorio: è fondamentale per consentire un corretto equilibrio dell’attività motoria. Bassi livelli di quest’ormone sono all’origine del morbo di Parkinson, mentre un’eccessiva secrezione di dopamina provoca l’insorgenza di tic nervosi.
- Sensazione di piacere: è sicuramente la funzione più conosciuta, in quanto la sua liberazione genera una sensazione di benessere psicofisico e profondo appagamento.
- Meccanismo della ricompensa: dà la giusta motivazione per raggiungere i nostri obiettivi.
- Inibizione della produzione della prolattina: è in grado di inibire la secrezione di prolattina da parte del lobo anteriore dell’ipofisi.
- Attenzione: bassi livelli di quest’ormone sono associati a distrazione e incapacità di concentrarsi.
- Memoria: stimola la cosiddetta ‘memoria operativa’, cioè quella parte della memoria a breve termine che ci consente di immagazzinare ed elaborare dati e concetti fondamentali nelle nostre attività quotidiane.
- Apprendimento: alti livelli di dopamina sono associati ad un’elevata capacità di apprendimento, favorita anche dalla stimolazione della memoria.
- Sonno: quest’ormone regola il ritmo circadiano dell’organismo, favorendo l’alternanza sonno/veglia.
- Umore: influisce sul tono dell’umore, determinando uno stato di generale benessere psico/fisico.
Infine stimola il sistema endocrino femminile, con effetti positivi sulla amenorrea, migliora significativamente la fertilità.
Agisce sul sistema endocrino maschile favorendo la funzionalità e la prestazione sessuale nei soggetti con disfunzione erettile, eiaculazione precoce e turbe sessuali.
EFFETTI COLLATERALI
La rodiola appare una droga sicura; gli studi clinici non hanno evidenziato effetti collaterali di rilievo. Tuttavia studi clinici preliminari suggeriscono che un estratto di Rodiola (standardizzato al 2% di rosavina), alla dose di 1,5 – 2,0 g (ovvero più di cinque volte la massima dose giornaliera utilizzata) può provocare irritabilità ed insonnia.
POSOLOGIA E SCHEMI TERAPEUTICI
La determinazione della dose giornaliera è in relazione alla quantità di rosavina contenuta negli estratti. Negli studi clinici la dose giornaliera di rosavina adoperata va dai 3,6 mg ai 6,14 mg (ovvero 360 – 614 mg di un estratto standardizzato all'1%). In diversi studi clinici è stato utilizzato un estratto denominato con la sigla SHR-5, standardizzato a rosavina 5 (3,6%), salidroside (1,6%) e para-tirosolo (<0,1%). Questo estratto è stato utilizzato a dosi giornaliere comprese tra i 100 ed i 170 mg.
[5] Deodato F., Di Stanislao C., Carlini S., Cristiano S. “Rhodiola rosea: caratteristiche energetico-funzionali”; URL: http://webhtml.agopuntura.org/html/mandorla/rivista/numeri/Dicembre_2003/Rho diola_rosea.htm
[9] Multineddu M. “La Rhodiola Rosea: energia per il corpo e la mente” Marzo 2005 dal sito “http://www.lerboristeria.com” URL: http://www.lerboristeria.com/articoli/2005_03.php
[10] Perugini Billi F., “Rhodiola rosea e depressione. Stato dell’arte” dal sito “www.dottorperuginibilli.it” 22 agosto 2016; URL: http://www.dottorperuginibilli.it/fitoterapia1/4900-rhodiola-rosea-e-depressionestato-dellarte
[11] Romeo A. “Rodiola. Quando e come utilizzarla” dal sito “www.cure-naturali.it” URL: http://www.cure-naturali.it/rhodiola/2227
[15] “Rhodiola rosea: proprietà, principi attivi e modi d'uso” dal sito “www.riza.it/benessere” URL: https://www.riza.it/benessere/erbe-efitoterapia/5441/rodiola-rosea-proprieta-principi-attivi-e-modi-d-uso.html
FONTI:
https://ergolive.it/glossary/rodiola/
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